Tutto inizia ammirando il panorama della valle dalla nostra terrazza Miravalle, dall’italiano “ammira la valle”.
Ecco perchè questa storia si chiama MIRAVALLE.
Ho cominciato a leggere e a fare ricerche sulla natura della Valle d’Aosta da subito. Così ho scoperto che tre delle cime più alte delle Alpi si trovano proprio qui: Monte Bianco (4810 m), Monte Rosa (4634 m) e Monte Cervino (4478 m).
Da quel momento, cresceva il mio interesse nel continuare a dipingere e dedicare una storia alla natura della valle. L’impressione che ho avuto osservando i ghiacciai è stata molto forte quando li ho visti da vicino per la prima volta. Ho sentito la loro potenza e, allo stesso tempo, ho visto come i cambiamenti climatici li stiano indebolendo e come questi cambiamenti abbiano un impatto significativo sull’intero sistema naturale che li circonda.
Il Grande Ghiacciaio di Verra del Monte Rosa e il Ghiacciaio del Cervino sono stati da subito la mia scelta.
Il Grande Ghiacciaio di Verra, come parte del Monte Rosa, lo vedo quasi ogni giorno e non credo che smetterò mai di contemplarlo. È lassù, alto e lontano, e lo puoi vedere così chiaramente e con tutta la sua potenza, come se tenesse tutto insieme. Lui è il re in cima alla Val d’Ayas!
Proprio sotto la parte finale del ghiacciaio si trova il suo gioiello, il bellissimo Lago Blu di Val d’Ayas, Monte Rosa.
Nel settembre 2023, da Cervinia a Zermatt, dalla stazione Plateau Rosa/Testa Grigia al Piccolo Cervino/Matterhorn Glacier Paradise, collegati dalla nuova funivia, ero sopra il Ghiacciaio del Cervino. La sensazione che si prova quando si vedono gli enormi crepacci e i colori al loro interno è una combinazione di paura e magia. Per me è stata una grande ispirazione per un’opera d’arte che dovevo assolutamente creare.
Quell’anno il 2024 Svizzera e Italia hanno preso una decisione importante e hanno ridisegnato il loro confine condiviso sulla cima del Cervino/Matterhorn, a causa dello scioglimento dei ghiacciai che, insieme ai vasti campi di neve, definiscono ampie sezioni del confine territoriale tra i due paesi. Il motivo è la preoccupazione per i cambiamenti climatici, che hanno causato un significativo scioglimento dei ghiacciai almeno dal 1970.
Il ghiacciaio del Monte Bianco è stato l’ultimo ghiacciaio che ho scelto. È interessante notare che i ghiacciai del Monte Bianco li ho visti per i primi quando ho visitato il punto Helbronner, usando la funivia Skyway Monte Bianco.
Il Ghiacciaio del Miage, il ghiacciaio principale sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco, rappresenta oggi un vero e proprio laboratorio scientifico a cielo aperto. Il più grande ghiacciaio nero delle Alpi italiane, trasformato da bianco a nero alla fine del XIX secolo. Questa trasformazione ha influenzato le sue dinamiche e rappresenta un eccellente modello di evoluzione tra il Neoglaciale e la Piccola Età Glaciale, offrendo una testimonianza paleogeomorfologica e paleoclimatica. Una delle foreste che circondano il Monte Bianco lascia senza parole: la foresta che cresce proprio sul Ghiacciaio del Miage.
Oggi, la situazione di questo ghiacciaio è in allarme rosso. La sua superficie si è abbassata di circa trenta metri nel settore frontale dal 1990, quasi un metro all’anno.
Sul lato destro del ghiacciaio, nella Val Veny, si è formato un lago a forma di cuore, il Lago del Miage. Questo bellissimo lago glaciale è soggetto a ciclici svuotamenti, sostenuto da un piccolo anfiteatro morenico e da una falesia di ghiaccio da cui è possibile osservare il distacco di icebergs e blocchi (fenomeno del calving). Dalle sue sponde, si possono osservare i movimenti del ghiacciaio che fa cadere blocchi nell’acqua.